lunedì 26 novembre 2012

LA GOCCIA PIÙ PREZIOSA

La nuvola avanzava lentamente: era piccola, poco più grande di un batuffolo di cotone. All'interno, due gocce di pioggia stavano litigando furiosamente. "Ti dico che dovevamo scendere su quel prato!", urlò l'una. "E così saremmo finite in mezzo al fango!", ribatte l'altra. ..."Sua maestà ha paura di sporcarsi? Preferirebbe forse cadere in una boccetta di profumo?!", insistette la prima. "Sei sciocca e ignorante!", concluse la seconda. E rivolgendosi all'altra compagna che se ne stava pacifica e silenziosa ad osservare il paesaggio chiese: "E tu, cosa ne pensi?". Costei rispose: "Credo che ognuna di noi debba seguire le proprie aspirazioni, ricordandoci che il mondo ha bisogno di noi". "Giusto!", intervenne la prima, "Ognuna pensi a se stessa!", travisando così le parole della compagna saggia. La prima a lasciarsi scivolare dalla nuvola fu proprio lei. Vide uno scoglio e decise di andare a crogiolarsi al sole. Fatto sta che, poco dopo, cominciò a sudare e all'improvviso scomparve. Di lei non restò più nulla, neppure il segno sulla roccia. La seconda, vedendo l'oceano, pensò: "Qui non mi mancherà la compagnia!" e si lasciò scivolare. Per qualche tempo passò le sue giornate ridendo, scherzando, ballando insieme alle compagne. Ma un giorno un'onda l'afferrò con decisione e la mandò a ruzzolare sulla spiaggia. La sabbia assorbì la goccia e di lei non restò più nulla, nemmeno un'impronta. Sulla nuvola,intanto, la goccia rimasta aspettava il momento opportuno per scendere sulla terra. Aveva deciso: "Mi spingerò più a Nord, il vento freddo mi trasformerà in un fiocco di neve e contribuirò a far felici i bambini". All'improvviso vide, in un campo arso dal sole, una pianticella quasi appassita. Questo la rattristò e la commosse. E cosi decise: si lasciò scivolare dalla nuvoletta e cadde addosso alla piantina. Costei si ridestò dicendo: "Che fresca carezza! Chi sei?". "Sono una piccola goccia e sono scesa dal cielo per aiutarti" rispose. Poi scomparve nel terreno, fino alle radici. Subito un fremito percorse l'intera pianticella ed un fiorellino sbocciò, profumando l'aria. La storia di ogni persona è allo stesso tempo effimera e importante. Perciò ci conviene vivere in maniera intensa, al di là del nostro piccolo "io", contribuendo ad arricchire la vita degli altri e lasciandoci impreziosire dalle loro sorprese. (Don Ezio Del Bavero - Tratto dal sito Internet: eugenio@marrone.vr.it)




venerdì 16 novembre 2012

Un angelo

Un angelo vestito di panni d’un viola azzurro,


cinto di cordoni d’oro,

con grandi ali bianche dal fulgore di seta,

la spada librata orizzontalmente nella mano sollevata.

L’emozione è grande: un angelo, dunque, pensai.

Tutto il giorno vo...la verso di me e io

scettico come sono non lo sapevo.

Adesso mi parlerà.



("I diari", F. Kafka)  

LA MIA SERA




Il giorno fu pieno di lampi;

ma ora verranno le stelle,

... le tacite stelle. Nei campi

c'è un breve gre gre di ranelle.

...

Le tremule foglie dei pioppi

trascorre una gioia leggera.

Nel giorno, che lampi! che scoppi!

Che pace, la sera!

Si devono aprire le stelle

nel cielo sì tenero e vivo.

Là, presso le allegre ranelle,

singhiozza monotono un rivo.



Di tutto quel cupo tumulto,

di tutta quell'aspra bufera,

non resta che un dolce singulto

nell'umida sera. E', quella infinita tempesta,

finita in un rivo canoro.

Dei fulmini fragili restano

cirri di porpora e d'oro.

O stanco dolore, riposa!

La nube nel giorno più nera

fu quella che vedo più rosa

nell'ultima sera. Che voli di rondini intorno!

Che gridi nell'aria serena!

La fame del povero giorno

prolunga la garrula cena.



La parte, sì piccola, i nidi

nel giorno non l'ebbero intera.

Nè io

... che voli, che gridi,

mia limpida sera!



Don ... Don ...

E mi dicono, Dormi!

mi cantano, Dormi!

sussurrano, Dormi!

bisbigliano, Dormi!là,

voci di tenebra azzurra ...



Mi sembrano pianti di culla,

che fanno ch'io torni com'era

...sentivo mia madre

... poi nulla

...sul far della sera.





Giovanni Pascoli

venerdì 26 ottobre 2012

Ho sceso, dandoti il braccio








Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale

e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.

Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.

Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze,

le prenotazioni, le trappole,

gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio

non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.

Con te le ho scese perché sapevo che di noi due

le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue.





Eugenio Montale

Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo

sembra che ti guardano con malocchio

Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri

Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore

Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai

Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia

Fabrizio De Andrè

Jeff Wahl - Lullaby

Holy Mother







Santa Madre, dove sei?

Stanotte mi sento spezzato in due

Ho visto le stelle cadere dal cielo

Santa Madre, non riesco a smettere di piangere

Oh, ho bisogno del tuo aiuto in questo momento

Fammi superare questa notte solitaria

Ti prego dimmi quale strada prendere

Per ritrovare me stesso

Santa Madre, ascolta la mia preghiera

In qualche modo so che sei ancora qui

Ti prego inviami un pò di pace nella mente

Cancella questa sofferenza

Non posso aspettare, non posso aspettare

Non posso aspettare ancora a lungo

Non posso aspettare, non posso aspettare

Non posso aspettare per te

Santa Madre, ascolta il mio pianto

Ho bestemmiato il tuo nome migliaia di volte

Ho sentito la rabbia correre nella mia anima

Tutto ciò di cui ho bisogno é una mano da stringere

Oh, sento che la fine é venuta

Le mie gambe non correranno più per molto

Sai che preferirei essere

Nelle tue braccia stanotte

Quando le mie mani* non porteranno più a nulla

La mia parola é "Mi fermo"*, lentamente scompaio

Santa Madre, allora vorrei

Essere disteso al sicuro tra le tue braccia