mercoledì 30 dicembre 2009

Il bambino nero

Mia madre mi ha generato nel sud selvaggio,


ed io sono nero, ma oh! la mia anima è bianca;

bianco come un angelo è il bambino inglese,

ma io sono nero, come se privato della luce.



Mia madre mi ha insegnato sotto un albero,

e sedendo giù prima della calura della giornata

mi ha preso in grembo e mi ha baciato,

e additando l'est ha cominciato a dire:



"E dona la sua luce e dona il suo caldo via;

e fiori e alberi e animali e uomini ricevono

conforto la mattina, gioia nella giornata.



E noi siamo posti sulla terra un po' di tempo

perché impariamo a sopportare i raggi dell'amore;

e questi neri corpi e questa faccia bruciata dal sole

non sono che una nuvola, e come un boschetto pieno d'ombra;



perché quando le nostre anime avranno imparato il caldo a sopportare,

la nuvola svanirà: venite fuori dal bosco, mio amore e cura,

e attorno alla mia tenda d'oro come agnelli gioite".



Così mia madre disse, e mi ha baciato.

E così io dico al bambino inglese:

quando io dalla nera e lui dalla bianca nuvola ci libereremo

e attorno alla tenda di Dio come agnelli faremo festa,



io lo riparerò dal caldo, finché sarà capace

di appoggiarsi in gioia sopra il ginocchio di nostro padre;

e allora io starò in piedi ed accarezzerò i suoi capelli d'argento,

e sarò come lui, e lui allora mi amerà.



W. Blake Il bambino nero