giovedì 3 giugno 2010

Viene un futuro inabitato


Viene un futuro inabitato
già condannato ad essere
ulteriore passato
quando dalla memoria
più non viene il sussulto
di ciò che finisce d'essere.

E la mano segna orizzonti
tesa nel'ambigua certezza
dell'andare avanti
che solo dissimula la fretta
di andare via da oggi;
e intanto la fatica è senza ragioni
le notti bruciano inquiete
la mente è materiale di scarto.

E' per tutto il futuro mancato
che sta inerte dentro al passato;
è per la vita rinviata a domani
se si è fatto sottile
lo spessore dei giorni
se lentamente mancherà l'avvenire.

A volte la nostalgia
cerca tra le sue ombre,
ma la rosa nel bicchiere
più non sa di sé;
Perché è nell'aria che sono i presagi,
sono le parole che si fanno domande:
il grano, il fuoco, l'acqua.